L'Insalata di CEO | 02.03.2025
Questa settimana, parliamo della buonuscita di Tavares, di Spotify vs Apple e di startup italiane.
Questa settimana, parliamo della buonuscita di Tavares, di Spotify vs Apple e di startup italiane.
Stellantis: utile netto crolla del 70%, ma Tavares lascia con 35 milioni
Carlos Tavares, ex CEO di Stellantis, ha ricevuto una buonuscita di 12 milioni di euro, oltre a 23 milioni di compensi per il 2024, nonostante il crollo del 70% dell'utile netto del Gruppo, sceso a 5,5 miliardi di euro rispetto ai 18,62 miliardi del 2023. La multinazionale ha registrato un calo del 64% nell'utile operativo rettificato e un flusso di cassa industriale negativo di 6 miliardi di euro. Per affrontare la crisi, il presidente John Elkann ha annunciato un rafforzamento degli investimenti negli Stati Uniti e ha avviato colloqui con la nuova amministrazione Trump per evitare dazi al 25% sui prodotti europei. Elkann ha inoltre confermato che entro la prima metà del 2025 sarà nominato un nuovo CEO per Stellantis. Tra i candidati più probabili ci sono Antonio Filosa, Jean-Philippe Imparato e Maxime Picat.
Spotify contro Apple: violazioni al Digital Markets Act e ritardi strategici
Daniel Ek, CEO di Spotify, ha intensificato la sua lunga disputa con Apple accusando l'azienda di ignorare sistematicamente le regole dell'Unione Europea per i Big Tech. Ek ha definito una “farsa” i tentativi di Apple di conformarsi al Digital Markets Act (DMA), sostenendo che l'azienda adotta una strategia consolidata di ritardi e rinvii per eludere le nuove normative. Il DMA impone regole severe ai comportamenti delle grandi aziende tecnologiche per garantire una concorrenza leale. Apple ha rifiutato di commentare le accuse, mentre Ek ha sollecitato l'Unione Europea a intensificare le sanzioni contro Apple per garantire il rispetto delle normative, evidenziando le difficoltà incontrate da Spotify e altri concorrenti nel competere equamente sull'App Store. Ha dichiarato a proposito il CEO di Spotify:
It is time for Europe to show that we are going to enforce the law that’s already been passed.
Startup italiane: i founder hanno studiato sempre nelle stesse università
Negli ultimi cinque anni, i venture capitalist hanno investito quasi 7 miliardi di euro nelle startup italiane, ma la maggior parte dei fondi è andata ai fondatori provenienti dalle stesse tre università: Politecnico di Milano, Università Bocconi e Alma Mater di Bologna. I laureati del Politecnico hanno raccolto 3,4 miliardi di euro, seguiti dai bocconiani con 2,5 miliardi e dagli ex studenti dell'Alma Mater con 1,1 miliardi. Questa concentrazione riflette una mancanza di diversità nell'ecosistema imprenditoriale italiano, anche a causa dei bias degli investitori verso atenei meno blasonati. Spiega Lavinia Ferri, analista di P101:
Tutto l’ecosistema tech italiano ruota attorno a pochissime università. […] anche noi del venture capital dovremmo aprirci di più. Abbiamo alcuni bias che ci fanno dubitare dei fondatori che provengono da università meno blasonate.
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO