L'Insalata di CEO | 06.04.2025
Questa settimana parliamo di recessione economica, pirateria nel calcio e mercato del personal branding
Questa settimana parliamo di recessione economica, pirateria nel calcio e mercato del personal branding.
Il CEO di BlackRock si esprime sull’andamento dell’economia
Nella sua annual letter, Larry Fink, CEO di BlackRock, offre la sua visione sull’attuale congiuntura economica.
Lo sento quasi da ogni cliente, leader e persona con cui parlo. Sono tutti più ansiosi della situazione economica di quanto lo siano mai stati in tempi recenti.
A pesare sull’umore dei mercati sono soprattutto le incertezze legate ai dazi voluti da Trump. Le tariffe rischiano di far aumentare i prezzi e disincentivare gli investimenti a livello globale. Intervistato dalla CNN, Fink aveva detto recentemente:
Parlando con diversi CEO in vari settori, sento dire che l’economia si sta indebolendo nel momento stesso in cui parliamo.
E mentre Goldman Sachs stima un 35% di rischio recessione, Deutsche Bank lo valuta al 50%. Intanto, la Fed ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita.
Ma Fink cerca di guardare oltre:
I mercati dei capitali sono il sistema che abbiamo inventato per superare contraddizioni come una scarsità in periodi di abbondanza, e l’ansia in periodi di prosperità.
Il calcio piratato vale meno
Non c'è tanto da usare l'immaginazione. I numeri sono eloquenti, come è chiaro il rischio: la pirateria digitale sta svalutando i diritti dello sport. Non siamo i soli a dirlo. Non è il caso di scherzarci su, né di perdere tempo.
In Italia ci sono quasi 4 milioni di utenti che utilizzano piattaforme illegali. Azzi chiede sanzioni dirette anche per chi lo usa, perché il danno è sistemico:
Più pirateria digitale equivale a un minore valore dei diritti che poi equivale a minore disponibilità dei broadcaster a investire. E questo vuol dire minori ricavi per i club. L’equazione è, purtroppo, fin troppo lineare.
A chi critica DAZN, risponde mostrando l’espansione globale della piattaforma: dal Mondiale per club ai nuovi mercati come l’Australia con Foxtel.
Costruirsi una carriera postando su LinkedIn
Dimenticate le “Congratulazioni per i 2 anni in azienda”. Su LinkedIn oggi si costruiscono carriere.
April Little, HR Manager di Rochester, ha iniziato a scrivere post su LinkedIn per raccontare storie di per raccontare le storie di chi ha perso il lavoro e resta invisibile.. 260.000 follower e 150.000 dollari in due anni. Piper Phillips, 24 anni, ha portato lo stile TikTok su LinkedIn e in 4 mesi ha spopolato. Jean Kang è passata da 2k a 180k follower parlando solo della sua carriera.
La modalità creator, i video, il feed meno aziendalista stanno trasformando LinkedIn in una palestra di personal branding e founder-led marketing. Chi sa raccontare bene la propria storia trova clienti, investitori, talenti.
Se però il tuo lavoro è già abbastanza impegnativo e vuoi comunque presidiare il tuo personal brand sulla piattaforma, c’è una soluzione: Scaling Tales è il servizio di personal brand in outsourcing pensato per CEO, founder e executive.
Seguiamo già decine di profili di CEO e molte newsletter (tra cui questa che stai leggendo ora 😊).
Per scriverci: partners@scalingtales.com
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO