L'Insalata di CEO | 13.04.2025
Questa settimana: un hub italiano per l’AI, robot ferroviari hi-tech e il ritorno all’arte di riparare nell’era dei dazi di Trump.
Questa settimana: un hub italiano per l’AI, robot ferroviari hi-tech e il ritorno all’arte di riparare nell’era dei dazi di Trump.
Nuovo hub italiano per l’AI
Il CEO Philippe Donnet ha dichiarato:
L’intelligenza Artificiale Generativa e il suo impatto da un punto di vista etico, sociale, lavorativo ed economico sono fondamentali per il Paese. […] Ci auguriamo che Agorai — il cui nome evoca la piazza dove le persone si incontrano e sviluppano relazioni e promuovono idee — possa formare degli specialisti anche qui in Italia in grado di competere con il know how internazionale.
Il progetto nasce da una collaborazione tra pubblico e privato che coinvolge Generali, la Regione Friuli-Venezia Giulia, Google Cloud, le Università di Trieste e Udine, la SISSA, la MIB School of Management, l’Istituto Italiano di Tecnologia e aziende come Fincantieri, Deloitte, Goldman Sachs e Illy.
La startup toscana che porta l’AI sotto i treni
Guidata dal CEO Massimiliano Gabardi, l’azienda sviluppa soluzioni robotiche per la manutenzione predittiva nel settore ferroviario.
Il finanziamento servirà ad accelerare la crescita in Europa e a spingere sull’internazionalizzazione, rafforzando il posizionamento nel mercato deeptech.
Gabardi sottolinea:
Siamo molto soddisfatti di questo importante traguardo, che ci consente di mettere sempre più in luce il nostro prodotto di punta, il robot Argo, concepito per eseguire in maniera automatica l’ispezione del sottocassa dei treni e che si configura come tecnologia abilitante per l’implementazione di logiche innovative di manutenzione predittiva.
Meglio riparare che sostituire
Nell’era dei dazi di Trump, il costo dei prodotti tecnologici rischia di salire anche per i consumatori europei. Finora, dispositivi come smartphone, laptop e chip sono stati esclusi dai rincari, ma l’incertezza resta.
Kyle Wiens, CEO di iFixit, società specializzata nella riparazione di dispositivi elettronici, prevede un aumento dei prezzi fino al 50%. Afferma:
Non sappiamo cosa succederà. Quindi cosa facciamo? Beh, riparare è l’opzione di default. Aspettatevi di tenere tutto ciò che avete e che resiste nel tempo. Il che significa che i prodotti durevoli – microonde, tostapane, cellulari, Nintendo Switch, qualunque cosa – valgono il 50% in più di quanto pensavate.
Questo approccio non è solo una questione economica, ma culturale. Il movimento del “diritto alla riparazione” sta guadagnando terreno, spingendo aziende e governi a rendere i dispositivi più facili e convenienti da riparare.
In concreto significa garantire ai consumatori l’accesso a pezzi di ricambio, strumenti adeguati, manuali tecnici e centri assistenza non vincolati al produttore.
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO