L'Insalata di CEO | 14.09.2025
Questa settimana: acquisizione miliardaria per una scale-up italiana, mosse decisive nel risiko bancario e un round cripto da tenere d’occhio.
Questa settimana: acquisizione miliardaria per una scale-up italiana, mosse decisive nel risiko bancario e un round cripto da tenere d’occhio.
Bending Spoons compra Vimeo
Dopo Evernote, WeTransfer e Meetup, Bending Spoons compra anche Vimeo per 1,38 miliardi di dollari.
L’acquisizione, che avverrà interamente in contanti, prevede per gli azionisti di Vimeo una liquidazione pari a 7,85 dollari per azione con un premio del 91% rispetto alla media ponderata degli ultimi 60 giorni.
Luca Ferrari, CEO e co-founder di Bending Spoons, ha dichiarato:
Vimeo è un brand pionieristico nello spazio video, al servizio di una community globale e appassionata di creator e imprese. In Bending Spoons, acquisiamo aziende con l’aspettativa di gestirle a tempo indeterminato, e non vediamo l’ora di realizzare appieno il potenziale di Vimeo mentre raggiungiamo nuove vette insieme.
La finanza cripto sbarca a Genova
Hodli, startup genovese per la gestione di criptovalute, raccoglie 1,05 milioni di euro.
Dalla sede nel palazzo Waterfront di Levante, firmato Renzo Piano, Gianluca Sommariva, Gianluca Boleto e Lorenzo Maffia, tre ingegneri informatici classe 1997, hanno l’obiettivo di trasformare Hodli nel primo gestore patrimoniale di criptovalute in Europa.
Il CEO e co-founder Gianluca Sommariva spiega:
Bitcoin e stablecoin stanno diventando sistema, ma il mercato del risparmio gestito è ancora frenato dall’assenza di partner in grado di affrontare le sfide di compliance e volatilità di questa nuova asset class. Hodli vuole colmare questo gap costruendo l’infrastruttura che permetta alle cripto di diventare patrimonio con coerenza, consapevolezza e struttura. Siamo orgogliosi di innovare in Italia, ma con un’ambizione che va oltre: il nostro obiettivo è ora di ottenere la licenza europea MiCA (Markets in Crypto-Assets) e diventare il gestore patrimoniale cripto leader in Europa.
Grande mossa nel risiko bancario italiano
Com’è possibile che MPS – salvata dallo Stato e per anni sull’orlo del collasso – ora acquisti una banca più grande e più stabile?
La risposta sta in una combinazione di mosse finanziarie e incastri politici.
Negli ultimi anni il governo ha ridotto la propria quota in MPS, cedendola progressivamente ad azionisti privati come le famiglie Del Vecchio e Caltagirone, che ora siedono tra i principali azionisti della banca e puntano al controllo di Generali, partecipata proprio da Mediobanca. Parallelamente, l’esecutivo ha spinto per la creazione di un “terzo polo bancario”, capace di affiancare Intesa e Unicredit.
L’acquisizione di Mediobanca è il tassello chiave di questo disegno. Disegno di cui non tutti però sono contenti. Francesco Saverio Vinci, direttore generale di Mediobanca, ha detto ai suoi dipendenti:
Da ieri abbiamo un azionista al 62% e di questo dobbiamo prendere atto, non è un'opinione. Sappiamo che ci sarà una riapertura e per la nostra esperienza le riaperture in questi casi portano a un incremento della partecipazione, che si avvicinerà probabilmente intorno all'80%. […] La fusione, alla fine, potrebbe rappresentare il male minore. Perché immaginare un percorso con due entità così diverse, collegate da un azionariato ma incapaci di generare vere sinergie, non sarebbe lo scenario migliore per la banca.
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO