L'Insalata di CEO | 21.09.2025
Questa settimana: nuovi volti ai vertici del lusso, un round importante per una start-up italiana e una notizia che ci ricorda quanto conti la reputazione di CEO e founder.
Questa settimana: nuovi volti ai vertici del lusso, un round importante per una start-up italiana e una notizia che ci ricorda quanto conti la reputazione di CEO e founder.
Nuova CEO per Gucci
Il 15 settembre il gruppo del lusso Kering ha nominato come nuovo CEO Luca De Meo. Solo due giorni dopo, il 17 settembre, anche il principale marchio del gruppo, Gucci, ha nominato una nuova President & CEO, Francesca Bellettini.
Tanti cambi al vertice per Kering in un contesto di risultati del 2024 in calo: ricavi a 17,19 miliardi di euro (-12% su base annua) e utile netto a 1,13 miliardi (-62%).
Gucci è di primaria importanza all’interno del gruppo Kering — che guida anche Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga — perché contribuisce al 40% del valore delle vendite.
Bellettini, già CEO di Saint Laurent dal 2013 al 2023, ha dichiarato:
Sono veramente onorata di assumere la diretta responsabilità di Gucci, una delle maison di lusso più iconiche al mondo. Sono entusiasta di lavorare sotto la guida di Luca de Meo, la cui visione innovativa e dirompente ci ispira a superare ogni confine. Non vedo l’ora di affrontare questa nuova sfida insieme a tutto il team di Gucci e al fianco di Demna, del quale ho sempre ammirato la creatività.
Il 23 settembre sarà proprio Demna, il nuovo direttore creativo, a presentare la sua prima visione per il marchio, durante un evento privato rivolto a pochi clienti e stakeholder.
Maxi round per Tretau
Tretau ha chiuso un round di Serie C da 20 milioni di euro guidato da T2Y Capital, con la partecipazione di CDP Venture Capital, Syensqo, Santander, Finindus e MITO Tech Ventures.
La start-up di Pianezza (provincia di Torino) sviluppa cavi magnetici innovativi, usati nei motori elettrici di veicoli e macchinari. Il suo processo brevettato (DryCycle®) consente di produrli in modo più efficiente, sostenibile e ad alte prestazioni.
Francesco Taiariol, co-founder e CEO di Tretau, ha dichiarato:
Siamo entusiasti di accogliere T2Y Capital come lead investor del nostro round di finanziamento e partner strategico per la nostra espansione internazionale. Condividiamo lo stesso impegno nel favorire la transizione energetica attraverso tecnologie rivoluzionarie. Siamo felici di collaborare per affermare Tretau come punto di riferimento globale nella produzione di fili magnetici.
La reputazione di CEO e founder è un rischio d’impresa
Nelle ultime tre settimane è diventato virale il video di Piotr Szczerek — CEO di un’azienda polacca di nome Drogbruk — che agli US Open ha strappato dalle mani di un bambino il cappellino che il tennista Kamil Majchrzak stava regalando ai tifosi.
Il gesto, ripreso dalle telecamere e condiviso milioni di volte, ha provocato un’ondata di indignazione. Dopo giorni di polemiche, Szczerek si è scusato pubblicamente:
Oggi so di aver fatto qualcosa che sembrava come sottrarre consapevolmente un ricordo a un bambino. Non era mia intenzione, ma questo non cambia il fatto che ho ferito il ragazzo e deluso i tifosi.
Al di là del gesto e della reazione, il dato impressionante è l’impatto immediato sull’azienda di cui Szczerek è amministratore delegato: in poche ore le recensioni su Google della Drogbruk sono crollate a 1,3 stelle, mentre Trustpilot ha sospeso il rating per l’ondata eccessiva di commenti negativi.
Nel bene e nel male, la reputazione di chi guida un’impresa e quella del brand sono ormai inseparabili. A volte in modo irrazionale, altre volte perché i leader sono di fatto i veri portavoce dell’azienda, più credibili di qualunque pagina istituzionale.
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È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO