L'Insalata di CEO | 23.03.2025
Questa settimana, parliamo di Netflix e la sfida dello streaming, gli stipendi record dei CEO svizzeri e Brum, la startup che rivoluziona le patenti.
Questa settimana, parliamo di Netflix e la sfida dello streaming, gli stipendi record dei CEO svizzeri e Brum, la startup che rivoluziona le patenti.
Il CEO di Netflix boccia Apple e Amazon
Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, in un'intervista commenta i concorrenti nel settore streaming. Definisce Apple TV Plus principalmente come una strategia di marketing poco chiara:
I don’t understand it beyond a marketing play, but they’re really smart people. Maybe they see something we don’t.
Rimane perplesso sul rebranding di HBO in "Max", auspicando una futura semplificazione del brand. Riconosce il successo sportivo di Amazon con eventi come il football NFL, ma dubita delle loro strategie a lungo termine:
I don’t know what their long-term plans are.
Netflix conta oggi circa 300 milioni di iscritti. Sarandos manifesta confusione sulle strategie degli altri player, ma mostra grande fiducia in quelle di Netflix.
CEO svizzeri sempre più ricchi: compensi cresciuti del 21% in dieci anni
Negli ultimi dieci anni, gli stipendi dei CEO delle grandi aziende svizzere sono cresciuti mediamente del 21%, passando da 6,2 a 7,5 milioni di franchi. Solo nell'ultimo anno l'aumento è stato del 9%, spinto soprattutto da bonus straordinari. Nel 2024, il CEO più pagato è stato Vasant Narasimhan (Novartis), con 19,2 milioni di franchi, seguito da David Layton (Partners Group, 16,9 milioni) e Sergio Ermotti (UBS, 14,9 milioni). Ha destato polemiche anche André Krause di Sunrise, con 15,4 milioni di franchi, grazie a un bonus speciale legato all'entrata in borsa della società. Molti compensi includono pacchetti azionari bloccati per diversi anni.
Brum raccoglie 3,5 milioni per rivoluzionare le autoscuole italiane
Brum, startup del Gruppo OneDay, ha annunciato un nuovo round di investimento da 3,5 milioni di euro, che si aggiungono ai 600.000 euro raccolti in precedenza. Brum, startup fondata da Luca Cozzarini nel 2021, punta a digitalizzare e rendere più semplice il processo di ottenimento e rinnovo delle patenti in Italia. Attraverso una piattaforma digitale consente di prenotare lezioni via app, ricevere feedback strutturati e sfruttare pick-up point diffusi sul territorio. In nove mesi ha superato i 300 iscritti, rispondendo a un settore tradizionale con alti tassi di bocciatura (38% teorici, 13% pratici). Brum mira a ridurre burocrazia e costi del 30%, formando anche nuovi istruttori con strumenti digitali dedicati. Recentemente ha raccolto 3,5 milioni di euro guidati da Italian Founders Fund. Lorenzo Franzi di Italian Founders Fund ha commentato:
Abbiamo deciso di investire in BRUM perché siamo entusiasti dell’esperienza digitale innovativa offerta in un settore che non ha visto evoluzioni significative da tempo, mentre le aspettative degli utenti sono cambiate radicalmente. Siamo rimasti colpiti dalla trazione iniziale generata dal team e dall’elevata soddisfazione dei primi studenti.
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO