L'Insalata di CEO | 28.04.2024
Questa settimana, una nuova piattaforma per l'innovazione, Haier che potrebbe conquistare l'America e i manager italiani poco soddisfatti.
Questa settimana, una nuova piattaforma per l'innovazione, Haier che potrebbe conquistare l'America e i manager italiani poco soddisfatti.
Buona domenica!
Una nuova piattaforma di scambio per idee e strategie italiane d’avanguardia
Il prossimo 24 maggio sarà il giorno di lancio del neonato Innovation Hero Club, la piattaforma per l'innovazione sostenibile che unisce imprenditori e leader di settore, presso l'Auditorium Ducati di Bologna, con un eventi trasmesso da Forbes Italia. L’intento è di costruire una comunità innovativa nazionale.
Manuele Lucisano, direttore editoriale di Innovation Hero e ceo di Next Design Innovation, crede nell’importanza di un luogo fisico per l’innovazione:
«L’Innovation Hero Club nasce da un’esigenza chiara: trasformare il dialogo digitale in azioni concrete».
Haier verso il monopolio home appliance in Nord America?
Electrolux, il secondo più grande produttore di elettrodomestici al mondo, ha annunciato giovedì che il suo amministratore delegato, Jonas Samuelson, lascerà il suo incarico il 1° gennaio 2025. Da tempo il colosso non se la passa bene, complici anche alcuni miopi scelte di centralizzazione del management.
E ora? Midea è certamente il pretendente più ricco e accreditato al controllo di Electrolux, ma nel frattempo Haier — il cui CEO europeo smetterà di essere tale dopodomani — potrebbe tentare il colpaccio, diventando monopolista de facto in nord America.
Italia agli ultimi posti in Europa per il livello di soddisfazione di middle e top manager
«Nel nostro Paese la soddisfazione di middle e top manager cresce ma siamo ancora lontani dai livelli ottimali» — Carlos Soave, managing director di Hays Italia.
In una ricerca svolta su dodici paesi europei, all’undicesimo posto arriva l’Italia dove la percentuale di middle e top manager soddisfatti del proprio lavoro è il 61%, seguita solo dal Portogallo con il 49%. Insoddisfazione per il lavoro su molti fronti, tra cui anche quello retributivo.
«Secondo le stime di Unioncamere, la difficoltà di reperimento del personale è costata all’Italia nel 2023 quasi 44 miliardi di euro, per cui è fondamentale che le imprese investano per migliorare il livello di soddisfazione dei dipendenti per trattenerli».
A quanto pare, secondo Soave, bisogna puntare sui bisogni intangibili dei dipendenti e non solo sullo stipendio.
Suona sensato.
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO