L'Insalata di CEO | 31.08.2025
Questa settimana: nozze sfumate nella telefonia, un nuovo approccio italiano all’idrogeno e la frontiera AI del fitness.
Questa settimana: nozze sfumate nella telefonia, un nuovo approccio italiano all’idrogeno e la frontiera AI del fitness.
Iliad: visioni per il futuro
È ufficiale: le trattative per una fusione tra Iliad e Tim si sono concluse senza accordo.
Il gruppo francese — presente in Italia dal 2018 — proseguirà il suo percorso in autonomia, puntando su crescita organica e investimenti strategici.
Nel primo semestre del 2025 Iliad ha generato 90 milioni di euro di cassa (+80% su base annua) e ha registrato ricavi per 5,08 miliardi. Il gruppo però non è ancora a breakeven, anche a causa dei 4 miliardi investiti nei primi anni. Oggi è il player con la crescita più alta del mercato.
Benedetto Levi, CEO di Iliad Italia, ha dichiarato:
Abbiamo sempre considerato il consolidamento un’opportunità, non una necessità. […] E oggi lo scenario per l’Italia resta quello di un mercato a quattro operatori.*
E sul futuro dell’azienda:
L’AI ha un enorme impatto su tutti i settori. Per questo, a livello di gruppo da tre anni, abbiamo stanziato oltre tre miliardi di euro nella creazione di data center, quindi proprio la potenza di calcolo di base per far girare gli LLM.
*I quattro operatori citati da Levi sono Tim, Vodafone, WindTre e la stessa Iliad.
Idrogeno: meno hype, più innovazione
La startup italiana Tulum Energy ha recentemente raccolto 27 milioni di dollari di investimento per le sue sperimentazioni sulla produzione di idrogeno “turchese”: prodotto tramite pirolisi del metano e non dell’acqua, genera come prodotto di scarto carbonio solido invece che CO₂.
Nonostante la decarbonizzazione sia scesa nelle priorità dell’agenda europea — superata da economia e difesa — la Commissione ha confermato l’obiettivo di produrre almeno 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030.
E secondo Massimiliano Pieri, CEO di Tulum Energy, l’idrogeno turchese rappresenta l’alternativa più efficace rispetto al verde e al blu:
Il verde ha costi elevati per via degli elettrolizzatori e dell’enorme fabbisogno energetico; il blu ha limiti infrastrutturali, perché richiede siti di stoccaggio della CO₂ che spesso non esistono nei pressi degli impianti.
Aggiunge:
Il vantaggio della nostra tecnologia sta nel coniugare scalabilità e alta efficienza energetica: questo ci porta ad avere costi di produzione competitivi, anche in assenza di incentivi e al netto dei proventi delle vendite del carbonio solido.
Il primo banco di prova per l’italiana sarà in Messico, dove Tulum aprirà un impianto pilota in collaborazione con il gruppo siderurgico Ternium.
Technogym corre verso il miliardo
Il gruppo di Cesena Technogym ha chiuso il primo semestre 2025 con ricavi consolidati per 458,8 milioni di euro (+14,1% su base annua) e un utile netto adjusted di 43,6 milioni (+34,4%).
L’obiettivo ora è raggiungere un miliardo di fatturato.
Secondo Nerio Alessandri, fondatore e CEO dell’azienda, ora è il momento di andare oltre la semplice produzione di attrezzi, pesi, bilancieri e tapis roulant:
Oggi il benessere, la prevenzione, la forma fisica non dipendono più solo dagli attrezzi, ma dal software che quegli attrezzi contengono. E da quanto una cyclette, ad esempio, “sa dialogare” con le caratteristiche, uniche e personali, di ciascun utente per proporgli un esercizio fisico che si adegui perfettamente ai suoi bisogni e ai suoi obiettivi. In palestra, a casa, in ufficio, in hotel, sulla spiaggia.
Poi continua:
Non serve neppure essere atleti. Perché è l’intelligenza artificiale, analizzando il corretto flusso di dati dell’utente, che “guida” un percorso che può andare dall’allenamento del campione olimpico alla fisioterapia di un paziente appena operato, sino al dimagrimento di una persona con obesità grave.
L’azienda ha mostrato di essere in linea con questa evoluzione.
È tutto,
la redazione dell’Insalata di CEO
Newsletter ricca di spunti! Sarebbe stimolante vedere una sezione dedicata all'impatto dell'AI e della transizione energetica sull'occupazione italiana, magari con dati e case study di PMI locali che hanno innovato.